Dal 1° gennaio 2005 è diventato obbligatorio per legge l'impianto del microchip nel cane.
Il microchip è una piccola capsula di vetro bio-compatibile di piccolissime dimensioni (11mm x 2mm) che viene inserita sotto la cute del cane, nella regione sinistra del collo. E' stato introdotto come sistema identificativo a sostituzione del tatuaggio, che presentava difficoltà di lettura a causa della presenza di peli e dello scolorimento a cui andava incontro nel corso degli anni. Il cane doveva essere, inoltre, sottoposto ad anestesia per essere tatuato.
Il microchip deve essere inserito entro i due mesi di vita e l'applicazione deve essere effettuata esclusivamente da un veterinario abilitato. Il microchip corrisponde ad un numero identificativo di 15 cifre che è unico per ogni singolo cane. Dopo l'applicazione del microchip, il cane viene registrato all'anagrafe canina con il suo numero identificativo, i suoi dati e quelli del proprietario. Il microchip risponde ad un impulso elettromagnetico quando viene interrogato da un apposito lettore, mostrando, così, le 15 cifre identificative. Esso non è, quindi, un localizzatore GPS, ma, in caso di smarrimento, garantisce l'identificazione del cane e del suo proprietario.
Le funzioni del microchip possono essere, quindi, così riassunte:
1) identificare il proprietario in caso di smarrimento del cane;
2) prevenire l'abbandono dei cani;
3) evitare la rivendita di cani rubati;
4) registrare la vaccinazione antirabbica quando effettuata.
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