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LEISHMANIOSI CANINA

La Leishmaniosi canina è una malattia causata da protozoi del genere leishmania.
Si tratta di una patologia sistemica grave, di difficile guarigione e in certi casi di difficile diagnosi causa la variabilità delle presentazioni cliniche.
Il cane rappresenta il principale serbatoio del parassita. La specie Leishmania infantum è responsabile dei casi di leishmaniosi canina e della maggior parte dei casi di leishmania viscerale e cutanea umani.
Tutti i casi di leishmaniosi umana e canina si trasmettono mediante la puntura di un insetto, un flebotomo dei generi Phlebotomus e Lutzomya; è possibile anche la trasmissione verticale per via transuterina da madre a figlio.
Si tratta di un piccolo insetto di due tre millimetri di dimensione, distribuito in buona parte del continente e localizzato tra i 150 e 700/800 metri sul livello del mare.
La sua attività massima è all'alba e al tramonto, in particolare nel periodo estivo, quando le femmine del parassita, le uniche ad essere ematofaghe, vanno alla ricerca di cibo succhiando sangue ai vertebrati.
Una delle caratteristiche importanti della leishmaniosi è il suo straordinario polimorfismo sintomatico, può comparire a qualsiasi età. Il periodo di incubazione va dai tre mesi ai sette anni.
I sintomi più frequenti sono quelli cutanei (80%), linfoadenopatia (70%), febbre, apatia, dimagrimento, atrofia muscolare, anemia, manifestazioni renali, oculari, epato-splenomegalia, dolore, zoppia, diarrea, epistassi, onicogrifosi, onicoressia, ittero, sincopi e tosse.
Alcuni di questi sintomi compaiono in una minoranza dei casi (1-20%).
i sintomi cutanei più frequenti comprendono alopecia, ipercheratosi, pelo sottile e opaco, desquamazione, dermatite ulcerativa, nodulare, pustolosa, o con noduli sulla mucosa.
A livello oculare prevalgono blefarite, congiuntivite, cheratite secca, uveite e cellulite orbitaria, lesioni che possono condurre a glaucoma o panoftalmia e infine a cecità.
La glomerulo nefrite è l'alterazione renale più frequente, con proteinuria che può evolvere nella sindrome nefrosica che nel tempo degenera in insufficienza renale.
La diagnosi di routine si fa mediante indagine parassitologica (ricerca del parassita), quadro proteico elettroforetico, indagine sierologica (ELISA e IFAT), PCR (ricerca del DNA del parassita).
La prevenzione si basa essenzialmente sull'uso di insetto repellenti sotto forma di collari e spot-on da applicare ai cani per tenere lontani i flebotomi, tenere i cani in ambiente chiuso durante le ore di massimo rischio (serali, notturne e mattino presto).
È da poco a disposizione un vaccino, sulla cui efficacia però ci sono pareri contrastanti.

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